Una finestra sul Mondo

Arte - L'immagine del giorno

Astronomia - Un'immagine al giorno



Il gadget che stava qui è sospeso per 24/48/60 ore.
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.


domenica 30 settembre 2007

Non Stasera...

(clicca per ascoltare)
Non Stasera...


di

NigelDavemport

sabato 29 settembre 2007

Musica per le nostre orecchie

Clicca qui per ascoltare

Individuato "gene dell'asma"

Un team di ricercatori europei ha identificato un gene che aumenta il rischio di asma infantile



Un'equipe di ricercatori finanziata dall'UE ha identificato un gene associato al maggior rischio d'insorgenza dell'asma infantile, aprendo nuove prospettive terapeutiche per la malattia. L'asma è causata da una combinazione di vari fattori ambientali e genetici ancora scarsamente conosciuti. Nel loro studio pubblicato su Nature, gli scienziati spiegano come il rischio di soffrire d'asma sia superiore del 60-70% nei bambini con determinati marcatori genetici sul cromosoma 17 rispetto agli altri bambini. Nel sangue dei bambini che presentano tali marcatori è stato rilevato un aumento dei livelli di una proteina chiamata ORMDL3, che ora sarà analizzata dagli studiosi per stabilire come essa determini la predisposizione di un bambino all'asma.I fondi UE sono stati stanziati nell'ambito del progetto GABRIEL del Sesto programma quadro (6°PQ), il cui obiettivo è ricercare le cause genetiche ed ambientali dell'asma nell'UE. “Il nostro studio ha rivelato la più importante influenza dei geni sull'asma mai riscontrata”, ha dichiarato il professor William Cookson dell'Imperial College, coordinatore della ricerca. “Ancora non sappiamo come l'ORMDL3 agisca sulla predisposizione all'asma.
Geni simili si osservano in organismi primitivi come il lievito, quindi pensiamo che l'ORMDL3 sia una componente di meccanismi immunitari antichi”. Il professor Gonçalo Abecasis dell'Università del Michigan, coautore della ricerca, si dichiara ottimista quanto alla possibilità di sviluppare nuove cure per l'asma alla luce delle scoperte dell'équipe. «Ritengo che grazie alla ricerca saranno sviluppate nuove terapie, poiché essa è incentrata su un percorso di biologia molecolare ben preciso», ha dichiarato. “Dopo aver compreso i meccanismi biologici e determinato i vari elementi in gioco, sarà possibile utilizzare farmaci mirati”. Nel frattempo prosegue la caccia ad altri geni legati all'asma. «Questa nuova scoperta non spiega in modo esauriente la causa dell'asma, ma costituisce un altro tassello del puzzle geni-ambiente all'origine della malattia», ha commentato la dott.ssa Miriam Moffatt dell'Imperial College. “Assieme ai nostri colleghi stiamo preparando studi ancora più vasti per individuare altri geni con effetti minori e metterli in relazione con i fattori ambientali che proteggono dall'asma. Il nostro obiettivo finale è riuscire a prevenire l'asma nei soggetti predisposti”. L'individuazione di marcatori genetici legati all'asma è frutto di una meticolosa procedura. Gli scienziati hanno confrontato il corredo genetico di 994 pazienti asmatici con quello di 1 243 persone non colpite dalla malattia. Per individuare i geni associati all'asma infantile, i ricercatori hanno passato in rassegna oltre 300 000 mutazioni chiamate polimorfismi a singolo nucleotide (SNP), che interessano una sola lettera della sequenza genetica. Hanno inoltre esaminato quali geni venivano attivati nelle cellule ematiche umane. Hanno poi confermato i risultati ottenuti analizzando il corredo genetico di oltre 2 000 bambini tedeschi e 3 000 adulti inglesi nati nel 1958 e sottoposti a regolari controlli in seguito a manifestazioni asmatiche lungo tutto l'arco della vita. In Europa l'asma è la malattia cronica più comune nell'infanzia e ogni anno costa all'UE oltre 3 miliardi di euro. La diffusione dell'asma varia notevolmente nei vari paesi europei: nel Regno Unito un bambino su sette ne è colpito.

Fonte: Cordis (27/09/2007)

giovedì 27 settembre 2007

Una maglietta rossa per la Birmania, "in tutto il mondo venerdi,28"

ROMA - Una maglietta o un nastro rosso in sostegno della Birmania. E' la parola d'ordine che corre sui blog e sui cellulari, una catena di sms per un gesto di solidarietà a favore dei monaci buddisti e del popolo birmano. Questo è l'invito che sta circolando in queste ore via sms: "In support of our incredibly brave friends in Burma: may all people around the world wear a red shirt on Friday, September 28. Please forward!" (a sostegno dei nostri amici incredibilmente coraggiosi in Birmania: venerdì 28 settembre indossiamo tutti quanti, in tutto il mondo, una maglietta rossa). Un testo analogo in lingua italiana circola anche nei blog: "Venerdì 28 settembre indossiamo una maglia rossa. Chiunque legga questo messaggio lo trasmetta a quante più persone sensibili a questo gravissimo problema gli sarà possibile. GRAZIE DI CUORE". Mentre gli studenti delle scuole superiori fiorentine che stamattina hanno partecipato all'iniziativa "La stazione delle idee" alla stazione Leopolda di Firenze hanno adottato un nastro rosso, ocra, giallo o rosa come segno di solidarietà per la Birmania. Un nastro verrà consegnato questo pomeriggio dagli studenti anche al ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, che interverrà alla manifestazione. La sezione italiana di Amnesty International, con l'obiettivo di mobilitare opinione pubblica e governi, ha indetto due sit-in a Roma e a Milano e ha lanciato un appello on line in favore di un gruppo di parlamentari, monaci e artisti arrestati nelle ultime ore a Yangon, a Mandalay e in altri centri del paese.
I sit-in - si legge in una nota dell'organizzazione - si svolgeranno domani a Roma (dalle 17.30 di fronte all'ambasciata del Myanmar, in via della Camilluccia 551) e sabato a Milano (dalle 16.30 in piazza della Scala). (27 settembre 2007)

mercoledì 26 settembre 2007

Arabesque

Molti ricordi tornano alla mente quando un brano come l’arabesque di Debussy passa tra le spire della tua memoria.
Quanti bei ricordi e quanti sogni fatti alla luce di quelle dolci note.
Sogni che rivivo anche ora e che aimè, non si sono potuti avverare.
O tu genio della speranza, potrai un giorno realizzare questi sogni fatti da un bimbo troppo viaggiatore per essere sempre una persona nuova?

Lasciatemi sognare cari miei amici, almeno questo non potete impedirlo.
Luca.

VESUVIO

Al primo lucore
dell'alba al balcone
sorprendo il Vesuvio
aggrondato di nuvole
nere ( pioverà oggi? )
a volte s'innalza
con netto profilo
sulla seta del cielo
s'innazzurra gioioso
in lontananze di mito
e silenzi silvani
o s'acciambella
pigro gattone
a fare le fusa
circonfuso d'ariosa
ironia,
si cela velato
di nebbie ovattate
o sfavilla in ridenti
ammicchi giù al mare:
salgono sentieri
timorosi alla bocca
che inghiotte terrori
su scoscesi pendii
di lava feroce:
eterno nel canto
di Giacomo
ancora s'ammanta
d'odorate ginestre
ancora segnala
arcani al poeta.
RL

lunedì 24 settembre 2007

tornato da un concerto

Buona sera miei cari amici,
sono appena tornato da un concerto che ho fatto con il Digeridoo, con un sapore strano in bocca, una senzazione di strada asciutta bagnata dalla pioggia di quel qualche cosa che non so.
Ho lasciato persone che piangevano e persone che sorridevano, ma il gusto di chi rimane è qui vivo dentro come un otre di lontananza.
Devo ricostruire ciò che a volte la mia intemperia ha distrutto.
ho incontrato persone che era meglio non incontrare,e, ho ascoltato parole che come spade tagliano. Si miei cari amici, questa è "semplicemente" VITA.

Piazza della Ferrovia a Napoli

Ci sono cinque o sei reazioni parallele e/o trasversali
di coscienze itineranti in piazza della Ferrovia,
proprio di fianco alla statua di Garibaldi
Padre della Patria impettito nel suo ruolo di marmo
dove gli emarginati consegnano ai marciapiedi
bruttati di polvere rifiuti escrementi
il peso di corpi stanchi e di stanchi pensieri
bruta sopravvivenza e/o dismisura d'angoscia:
quella del diniego-distrazione-indifferenza
del se fosse per me farei pulizia
(e dove le discariche per questi umani di risulta)
o della pietà mescolata al fastidio
(venti per cento la prima,ottanta per cento il secondo) :
però che spettacoli dobbiamo sopportare,
dell'utopista arreso: ci vorrebbe un mondo
migliore, e intanto fugge (il naso è borghese)
e poi di quelli che semplicemente non vedono
troppo chiusi nel cerchio della loro miserabilità
per avvertire l'urto-urlo di quelle sconfinate miserie
(il collo si porta alto-la vita invece
bassa- le scarpe firmate- che fico Giampiero)
e infine quella non meno aggrinzita della mia anima
malessere e viltà, disagio e impotenza:
- e così la sensibilità mi manda assolta-.
RL

domenica 23 settembre 2007

ALLA SPAZZATURA

,In queste strade
non c'è nulla su cui l'occhio
possa fermarsi e/o riposare
niente che piaccia: i palazzi
tentano invano un decoro borghese
insidiato da crepe rumori,i ragazzi infoiati
a dar calci al pallone fragoroso
o a gridare nel vuoto domenicale
la loro voglia di vincere ma su che cosa
e dappertutto la macchina trionfante:invade spazi
cancella prati esala miasmi rompe i timpani
con la sirena-haimè quanto difforme dal mito-


Ora però a prevalere è il nuovo
arredo urbano dei paesi che cova il Vesuvio
montagnole di putredine-spazzatura:
ecco un effetto perverso del consumismo
e dell'autodeterminazione: nessuno
vuole i nostri rifiuti, dovunque
si tenti sversarli, il popolo
insorge in processioni guidate
dal vescovo locale.


E' un impudico uno sconcio mostrare
della città le sue piaghe segrete:
ostenta non solo fetidi rimasugli
sfasciume di mobili vasellame sbreccato
ma la sua anima ( se pure ne ha una )
altamente incivile e proterva:
mentre leva alti lamenti sui suoi disagi
non si piega a nessun rimedio
o palliativo: la raccolta
differenziata non è inscritta nel suo DNA
ma l'ammucchiata maleodorante ove
razzolano cani tignosi e gatti spelacchiati
( a proposito di zampe, che non ci sia
quella dell'onnipresente e onnipotente camorra )
la gente ha fretta il passo volta la faccia
solo il fruttivendolo indifferente resiste
col suo trirote abusivo carico di merce
e aggiunge i suoi scarti con disinvolta innocenza:


e così affondo nel ventre corrotto di questa
città inospitale, nel suo degrado e putrescenza
presagendo la fine...
R.L.

NEWS

Aumenti in arrivo per elettricità (+1,6%) e metano (+2,3%)

di FILIPPO CALERI ERA INEVITABILE che il prezzo del barile di petrolio, ampiamente sopra gli 80 dollari, si scaricasse sui prezzi delle bollette energetiche. E così sembra essere. Dal primo ottobre è, infatti, in arrivo una nuova stangata sulle bollette della luce e del gas. E le famiglie potrebbero vedere salire il costo dell’elettricità e del metano di quasi 30 euro su base annua. L’allarme tariffe è arrivato dalle stime di Nomisma Energia che ha previsto un rincaro per le tariffe elettriche intorno all’1,6% e per il gas del 2,3% con una maggiore spesa sulle bollette, rispettivamente di 7 e 22 euro l’anno. Si tratta solo di stime del centro studi, ma se le previsioni trovassero conferma, si tratterebbe del primo aumento dei costi per l’energia dopo un anno di tregua. A motivare la fiammata non è solo il recente record dell’oro nero ma il fatto che negli ultimi mesi l’asticella del prezzo del barile si sia mantenuta sempre sopra quota 70 dollari. La decisione definitiva sull’andamento delle bollette elettriche nell’ultimo trimestre dell’anno spetta comunque all’Autorità per l’Energia che entro fine settembre dovrà rendere noto l’aggiornamento per il periodo ottobre-dicembre. Le parole del presidente dell’Authority, Alessandro Ortis, espresse venerdì scorso, non hanno lasciato una sensazione di ottimismo. Ortis si è detto, infatti, «molto preoccupato» per l’andamento delle quotazioni dell’oro nero soprattutto per quando riguarda «le bollette elettriche». Se le stime di Nomisma Energia trovassero conferma, si tratterebbe del primo rincaro delle bollette della luce e del gas da un anno: è infatti dall’ultimo trimestre del 2006 che le tariffe non registravano rialzi. Nel trimestre ottobre-dicembre 2007, le tariffe elettriche - ha spiegato Davide Tabarelli, esperto di Nomisma Energia - dovrebbero registrare un incremento dell’1,6% passando dagli attuali 15,53 centesimi a 15,79 centesimi di euro. Un aumento che per una famiglia tipo, con 225 chilowattora consumati in un mese e una potenza impegnata per 3 chilowatt, si tradurrebbe in una maggiore spesa annua di circa 7 euro. Sul fronte del gas, invece, l’incremento atteso è più consistente e si aggira attorno a un +2,3%. Vale a dire un aumento del costo per un metro cubo dagli attuali 65,68 centesimi a 67,25 centesimi che, per la stessa famiglia tipo (con consumi pari a 1.400 metri cubi di metano l’anno) comporterebbe un aggravio, sempre su base annua, intorno ai 22 euro. La spesa complessiva degli italiani per le bollette della luce e del gas potrebbe lievitare così di quasi 30 euro su base annua rispetto ai livelli attuali. Per quanto riguarda l’elettricità - ha spiegato Tabarelli - le stime si basano sull’andamento dei prezzi di Borsa e dei costi per l’acquisto del metano, principale fonte per la produzione elettrica, mentre per il metano le previsioni sono elaborate in base agli «automatismi tariffari legati a greggio e prodotti petroliferi». «Gli attesi nuovi rincari - ha aggiunto l’esperto - sono dovuti ad alti prezzi petroliferi che, dalla fine della scorsa primavera» (periodo di riferimento, tra l’altro, del prossimo aggiornamento trimestrale delle bollette), «si stanno mantenendo stabilmente sopra quota 70 dollari». Con punte anche oltre gli 80 dollari al barile con nuovo record storico sulla piazza di New York a un passo da quota 82. «Sono tre mesi che l’oro nero è stabilmente sopra 70 dollari» ha concluso Tabarelli, spiegando che si tratta di un fattore che «spinge in alto le tariffe dell’elettricità nonostante l’indebolimento della componente cambio che ha visto l’euro rafforzarsi sul dollaro» valuta quest’ultima di riferimento negli scambi petroliferi. A conferire fondatezza alla previsione di rincari è stato anche Rie (Ricerche industriali ed energetiche) che ha formulato la stima di aumenti del 2,3% per il gas e di una forchetta compresa fra 1,5% e 2% per l’elettricità. Gli incrementi prospettati dai principali istituti di ricerca mettono in evidenza le peculiarità del sistema energetico italiano, che dipende dall’estero per l’85% del suo approvvigionamento e che produce oltre la metà della propria elettricità con il gas, le cui quotazioni sono ormai saldamente agganciate a quelle del petrolio. In sostanza, rispetto al resto d’Europa, il Belpaese resta anomalo per il mix di fonti energetiche scelte, su cui influiscono la scelta di dire no al nucleare e lo scarso utilizzo del carbone. f.caleri@iltempo.it


domenica 23 settembre 2007

Visione d'autunno


Vivida luce
che veste i prati, le strade
le piante lungo i viali
di tinte calde e ambrate
e rende ancor più soffice
la veste sua d'organza
diafano velario
ricamo sulla pelle
che il vento smuove
svelando le sue forme
delicate e sensuali.
Autunno incombe
come un fauno sornione.
Lei (che è la primavera)
si cela pudicamente
fra i rami quasi spogli
di ciliegio.

sabato 22 settembre 2007

è cambiato qualche cosa nella musica?

Si sente sempre parlare di musica innovativa o musica moderna, ma in realtà si usa solo un termine rindondante per far risuonare e promuovere il brano di chi lo produce.
In realtà i parametri su cui si basa la musica così detta moderna, sono rimasti fermi alla struttura barocca o adirittura del 500.
Basti pensare che si usavano un violone o una viola da gamba per dare il basso ed una tastiera come poteva essere un clavicordo o un cembalo. Era usato anche una tiorba o un liuto che sgranava gli accordi dati dal basso. Questi due tipi di strumenti venivano chiamati “basso continuo” (BC) mentre uno strumento come il violino il flauto o anche la voce davano la melodia che caratterizzavano il brano stesso. Ancora prima in epoca medioevale erano utilizzati anche strumenti a percussione con la medesima modalità strumentistica.
Cosa possiamo ritrovare ora?
Ipotizziamo di sostituire il cembalo o il liuto da una chitarra elettrica, la viola da gamba con il basso continuo, mentre la voce o il violino con appunto il cantante con tanto di microfono.
Direte e la batteria? Semplice le percussioni usate nel medio evo sono tranquillamente sotituite dai nostri cari TTOM charleston e rullante.
Quanti sanno dei Trovatori e Trovieri Mainesanger o i menestrelli? Decantavano le beltà di donne e donzelle accompagnati da liuti o tiorbe.
Il vero cambiamento è stato sul materiale utilizzato per creare gli strumenti, che sono alimentati elettronicamente ed amplificati artificialmente.
Qualche duno potrebbe sostenere che la musica sia cambiata, forse nel modo di farla, ma se analizziamo sulla carta la tecnica del comporre le melodie e l’accordi usati sono sempre i medesimi da cinquecento anni a questa parte.
Molti studiosi sostengono che l’innovazione musicale sia lontana dal comune senso musicale. A conferma di questa tesi si può pensare, senza scomodare la dodecafonia, a Debussy mai “fischiettato” per le vie di una città. Personalmente non ho mai sentito “clair de lune” , “l’arabesque” o “l’apres midi de une faune” fischiettato da qualche signore che rassetta il giardino o impegnato in altre faccende.
Chi non ha mai sentito la marcia dell’aida, o la serenata per archi di Mozart, fischiettata ovunque, adirittura negli stadi di calcio?
Questo dimostra che la teoria dell’allontananza uditiva all’innovazione musicale sia lontana dal comune senso musicale. Le rivoluzioni che implicano la musica in realtà rivoluzionano il modo di pensare o di vestire ma non di certo l’arte musicale.
Un brano di un autore del XX secolo che si può ritrovare spesso cantato è il “Bolero” di Ravel, ma questa è una delle poche eccezzioni divvenute famose per un film atrettanto famoso.

prova di letture non che scritture

ciao ma siamo sicuri che mi leggete?
bubba a tutti miei cari amici!

venerdì 21 settembre 2007

Poesia

UN SOGNO DENTRO A UN SOGNO


Questo mio bacio accogli sulla fronte!

E, da te ora separandomi,

lascia ch'io dica

che non sbagli se pensi

che tutti furono un sogno i miei giorni;

e, tuttavia, se la speranza volò via

in una notte o in un giorno,

in una visione o in nient'altro,

è forse per questo meno svanita?

Tutto quel che vediamo, quel che sembriamo

non è che un sogno dentro a un sogno.

Sto nel fragore

di un lido tormentato dalla risacca,

stringo in una mano

granelli di sabbia dorata.

Soltanto pochi! E pur come scivolano via,

per le mie dita, e ricadono nel mare!

Ed io piango - io piango!

O Dio! Non potrò trattenerli con una stretta più salda?

O Dio! Mai potrò salvarne

almeno uno, dall'onda spietata?

Tutto quel che vediamo, quel che sembriamo

non è che un sogno dentro a un sogno?


(Edgar Allan Poe)

Monkey Mia



IL DELFINO
E' simbolo delle acque, è salvatore e psicopompo, è il salvatore dei naufraghi; già le antiche leggende lo vedono amico dell'uomo.


Dal greco delphis - delphinos; con questo nome vengono indicati la maggior parte dei Delfinoidei. Mammiferi Cetacei Odontoceti - ed in particolare i rappresentanti della famiglia dei Delfinidi.Misurano circa 2,5 metri di lunghezza, agili e veloci nuotatori sono animali gregari, si riuniscono in gruppi di centinaia di esemplari. Si nutrono di pesce di piccola, media e grande dimensione che cacciano nuotando ad elevata velocità sott'acqua con la bocca spalancata.Si sono conquistati la simpatia e la popolarità degli uomini in quanto abitualmente si portano sulle scie delle navi, e compiono abili acrobazie.Fin dai tempi antichi il delfino è stato cacciato per ricavarne carne; il suo fegato veniva usato per curare varie malattie.La femmina, dopo una gestazione che si protrae per dieci mesi, partorisce un solo piccolo, che allatta ed alleva fino alla sua completa autonomia.E' dotato di un'elevata capacità di apprendimento, è capace di percepire emissioni sonore ultra soniche con frequenza pari a duecentomila oscillazioni al secondo. I delfini sono oggetto di studio da parte di alcune marine militari per la loro capacità di scendere in profondità, emettere e ricevere suoni; per la loro sagoma idrodinamica sono invece studiati dai costruttori navali. Hanno un cervello particolarmente dotato, molto simile a quello dell'uomo.Oltre a saper imitare il linguaggio umano, il delfino è l'unico animale capace di formare una proposizione di due parole.E' simbolo delle acque, è salvatore e psicopompo: guida le anime nell'oltretomba; è il salvatore dei naufraghi, infatti già le antiche leggende lo vedono amico dell'uomo.I Cretesi credevano che i morti si ritrovassero ai limiti del mondo, nelle isole dei Beati, e che i delfini li trasportassero sul dorso alla loro dimora nell'oltretomba. Per i Cretesi i delfini erano degli dei e venivano adorati come tali.Il delfino lo incontriamo nella religione egiziana come attributo di Iside: protettrice dei defunti, capace di risuscitarli; incarna il principio femminile, fonte magica della fecondità e della trasformazione.Nell'arte greca l'uomo era spesso rappresentato sul dorso del delfino.Secondo alcuni miti Poseidone, il dio dei mari, degli oceani e dei fiumi, delle sorgenti e dei laghi, dominatore delle acque, si unì a Melanto sotto forma di delfino e insieme concepirono Delfo. Erodoto narra che Arione (figlio di Poseidone e Demetra) volle recarsi in Sicilia; dopo aver guadagnato molto denaro, decise di tornare a Corinto. Partì da Taranto con una nave di Corinti i quali volevano derubarlo e gettarlo in mare. Arione cedette i denari e cantò un'ultima canzone prima di gettarsi in mare; venne salvato immediatamente da un delfino soccorritore, che lo portò sano e salvo in Grecia.L'inno di Omero narra che Apollo si incarnò in un delfino per accostarsi ai lidi di Crisa che gli aprirono la via di Delfi.Dioniso, imbarcatosi per Nasso, si accorse che la nave si dirigeva in Asia. Temendo di essere venduto dai pirati come schiavo, trasformò i remi in serpenti, riempì la nave di edera e la bloccò con la vite e fece suonare flauti invisibili.I pirati, impauriti e impazziti, si buttarono in mare trasformandosi in delfini, i quali, essendo in realtà "pirati pentiti", diventarono soccorritori dei navigatori.Per via dell'assonanza tra delphi (delfino) e delphy (grembo), nella mitologia greca il delfino era simbolo del principio femminile e del grembo.In varie religioni troviamo il delfino come simbolo positivo: nel Mitraismo (religione iranica, largamente influenzata dagli ambienti neo - babilonesi o caldaici) viene associato a Mitra in quanto luce, nella mitologia celtica è simbolo del potere delle acque.Nel cristianesimo è il Cristo ad essere rappresentato sotto forma di delfino: simbolo di trasformazione spirituale dell'uomo nel divenire divino.Il delfino è associato spesso all'ancora, in quanto entrambi sono simboli di salvezza per l'uomo. Due delfini volti nella medesima direzione simboleggiano l'equilibrio di due forze uguali; due delfini in posizioni opposte l'una all'altra simboleggiano le due forze cosmiche contrarie.Nell'immaginario collettivo il delfino è un cetaceo amico degli uomini; quante volte abbiamo battuto le mani alle sue acrobazie nelle piscine comunali!L'amiamo tanto da considerarlo un nostro pari (anche gli dei lo amarono molto come abbiamo potuto notare sopra), senza neanche chiederci se il delfino voglia davvero esserlo.Ironia della sorte, pare che studi scientifici dimostrino che il delfino sia un animale aggressivo nei confronti dell'uomo, e affatto amabile.Il delfino è pure simbolo del pesce, evoca cioè nuova conoscenza che dal mare (dall'inconscio), viene "pescato" dalla coscienza che, guidata dal soggetto riflessivo, accetta di ascoltare.Inoltre il delfino, quando si presenta nei sogni evoca un momento importante per il sognatore: il momento in cui si fa presente, o meglio si attiva, una nuova intelligenza che si distacca dall'agire immediato del soggetto, e che sa porsi su un altro piano di esistenza, in cui il pensiero riesce ad entrare in contatto con la propria essenza e a produrre pensieri e capacità riflessiva fino allora sconosciuti.C'è da chiedersi perché all'inconscio, e quindi alla soggettività umana, sia necessario il delfino e quindi un animale (come spesso accade) per indicare un salto evolutivo; e perché non basta all'uomo l'uomo stesso quale simbolo evolutivo.Un'ipotesi potrebbe essere che questo sia un modo per riportare l'uomo alla sua origine o alla sua eredità genetica e psichica (il regno animale), per ricordargli come la cultura, che rimuove la scaturigine (regno animale compreso) sia povera di vera trasformazione.Così nella persistente rimozione l'uomo è costretto a riconoscere in un animale le proprie capacità intellettive rimosse, per continuare a sentirsi l'animale razionale per eccellenza, scisso dalla natura e quindi dalla creazione, dagli esseri viventi o meglio, dai necessari salti della natura in organismi sempre più complessi e sempre più capaci di comprendere ciò che è già stato.Il superamento della rimozione comporta il superamento di una scissione e fa sì che l'uomo comprenda "il tutto"(regno animale compreso), che, pur restando altro da lui, viene colto in una dinamica evolutiva che si chiama vita.

Individuato il malfunzionamento della proteina responsabile della Sclerosi Laterale Amiotrofica

E' stato identificato il malfunzionamento della proteina responsabile della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), una delle più gravi malattie degenerative. La scoperta è stata fatta da un gruppo di scienziati italiani di FiorGen, fondazione farmacogenomica fiorentina, guidati dai professori Ivano Bertini e Lucia Banci, e in collaborazione con la professoressa Joan Valentine della University of California, Los Angeles. E' stato identificato la causa e il meccanismo molecolare del malfunzionamento della proteina chiamata superossido dismutasi. Già dal 1993 è conosciuto il suo legame con la SLA ora la ricerca ha fatto un altro passo avanti. Per il corretto funzionamento, la proteina deve raggiungere la forma “matura”, cioè deve legare alcuni ioni metallici (rame e zinco) che vengono assunti normalmente con l'alimentazione. Gli scienziati hanno studiato il comportamento della proteina nello stato precedente alla maturazione, cioè quando non ha ancora legato i metalli, e hanno notato che, tenuta a temperatura corporea (37°C) e all'aria non è stabile ed è soggetta ad un processo di polimerizzazione: si aggrega con altre superossido dismutasi formando un polimero.
Quindi se l'organismo non è in grado di far legare in modo efficiente i metalli alla proteina oppure non compensa gli effetti ossidativi dell'ossigeno, può avvenire la polimerizzazione. Il polimero di superossido dismutasi è la specie tossica che causa la Sclerosi Laterale Amiotrofica (allo stesso modo in cui polimeri di altre proteine causano il Parkinson e l'Alzheimer). I ricercatori di FiorGen hanno compreso il meccanismo molecolare per cui si formano gli aggregati tossici della superossido dismutasi. In passato sono stati condotti molti studi su questa proteina ma senza che si arrivasse a comprendere il meccanismo che conduce all'aggregazione proteica e al conseguente danno neurologico. I ricercatori di FioGen invece per primi hanno avuto l'intuizione di studiare la proteina prima della maturazione, alla temperatura corporea e all'aria. Il prossimo passo sarà quello di scoprire quali fattori determinano il processo di ossidazione.Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Proceedings of the National Academy of Sciences.

"La danza macabra" di camille Saint-Saens

Cari amici, mi collego al quadro di cui parlava Nigel “la notte stellata”.
La danza macabra è un poema sinfonico che descrive il danzare dei vivi con gli scheletri in un valzer vorticoso e incalzante. Saint-Saëns è sempre stato un compositore burlonesco, pensiamo al carnevale degli animali dove inserisce tra le specie anche l’animale “pianista” con una melodia usata spesso per il riscaldamento degli stessi.
La danza macabra descrive appunto una di queste nottate dove le persone vive danzano insieme agli scheletri, esorcizzando ed allo stesso tempo ricordando la nostra precarietà nel mondo dei vivi.
Molto probabilmente Saint-Saëns potrà aver visto il quadro descritto anche se l’opera 40 è stata scritta nel 1874.
Il brano inizia con i rintocchi della mezzanotte seguiti dal capo scheletro descritto dal violino, che apre le danze in un valzer vorticoso. La danza scema sino al canto del gallo eseguito dall’oboe che esegue le note fondamentali di un accordo maggiore, seguito dall’orchestra che produce un accordo dininuito il quale descrive lo sgomento dei trapassati per l’arrivo del giorno.
Il tutto si conclude con il pizzicato degli archi che producono la cadenza plagale.
Invito ad ascoltarla per avere un divertimento musicale e entrare in un atmosfera magica che solo Saint-Saëns sa creare.

Mutthleys - il viaggiatore dei sogni.

tanto si prova ogni tanto no?

cari miei sto trovando qualche ostacolo a postare il miei messaggi, Luca., mi potete dire come si visualizzano i miei scritti? grazie a tutti

"La notte stellata" di Vincent Van Gogh - Una riflessione e un raffronto




Dipinto nel 1889, "La notte stellata" di Vincent Van Gogh (di cui esistono, per altro, molteplici versioni) rappresenta forse, più di ogni altra opera del grande pittore olandese, la summa della sua concezione naturalistica, non tanto in termini strettamente filosofici, ma nel senso del suo rapporto quotidiano, visivo, con il mondo esterno e, nella fattispecie, col firmamento.
Se osserviamo le dimensioni attribuite alle figure, prevale la volta stellata, il cielo maculato di astri, di bagliori e di aureole. È evidente l'intento dell'autore di rappresentare un mondo sensibile, che affascina, stupisce, ammalia, per la sua grandiosità, per l'energia che può emanare. La nota carica espressiva di Van Gogh fa sì che il cielo copra il paesaggio sottostante, quasi ad avvolgerlo, a proteggerlo "affettuosamente" in un largo e materno abbraccio. I colori della volta celeste si riflettono sulle case, sulle montagne, sui colli, ed ecco che una miriade di tasselli blu, gialli, verdi, si giustappongono, si accostano, si mescolano, riportando alla mente le composizioni divisioniste di Seurat.
Non mancano, tuttavia, nel dipinto aspetti enigmatici, inquietanti (come, ad esempio, la presenza in primo piano del cipresso, con la sua imponente sagoma scura, che sembra ricondurre immediatamente l'osservatore alla realtà dell'umano destino) resi ancor più "palpabili" dalla pennellata corposa, materica, impressa sulla tela con un'energia che non è solo muscolare o fisica, ma proviene dal profondo dell'animo.
Ancor prima dei soggetti dipinti, è proprio quest'istintività, questa forza compositiva ad indicare il travagliato rapporto dell'artista con la realtà del mondo e della vita. Tutto parla d'incanto nella tela. Infatti, magico e fatato appare il piccolo villaggio che dorme, rischiarato dalla luna nel cielo. Eppure il tratto tortuoso, spezzato, talvolta cupo, rivela l'indubitabile tormento interiore dell'autore. Al contempo, la scelta di tonalità calde, presenti qua e là, come il giallo e l'arancio, contribuiscono a rasserenare l'animo e ad offrire una sensazione di bellezza e di vita. Analogamente, i flussi atmosferici (o se si vuole, le nebulose astrali) risolti in forme turbinose e spiraleggianti, sembrano possedere un impeto e una vita non propri, e autorizzerebbero perciò ad adombrare una matrice superiore, divina.
Dunque, Van Gogh, pittore spesso solare, di girasoli, di campi di grano, di prati, non ha potuto sottrarsi al fascino di un paesaggio illuminato dalla luna, vissuta nel suo cuore come faro prezioso o addirittura sole della notte, ma la composizione è comunque tinta da una vena malinconica, che lo accomuna ad altri artisti dell'Ottocento, fra cui il nostro Leopardi.
Il tema del firmamento, in particolare della luna, è presente in molti poeti ed anche nel Recanatese, pur se in quest'ultimo assume volutamente le caratteristiche del quesito profondo, della riflessione filosofica, della speculazione metafisica. Pure Leopardi riflette sul rapporto uomo-natura e sull'impossibilità dell'individuo moderno di vivere un'esistenza appagante ed armoniosa con la realtà della vita. Calzante ci sembra l'esempio del Canto notturno di un pastore errante dell'Asia, nel quale ancora una volta viene espresso il suo pessimismo cosmico. E forse vale la pena di completare il raffronto tra i due artisti, notando che il paesaggio di Van Gogh è fisico, concreto, anche se poi finisce con l'indurre chi osserva a considerazioni sovrasensibili ed esistenziali, mentre la luna descritta da Leopardi è silenziosa, astratta, tutto sommato lontana, troppo lontana dagli uomini per poter fornire delle risposte ai tanti interrogativi che essi si pongono e che, molto spesso finiscono per farli smarrire, come sempre succede di fronte ad un imperscrutabile mistero.
La Luna di Van Gogh (che pure è artista tormentato da vicende sue personali, oltre che dalla, più o meno cosciente, partecipazione agli eventi del tardo decadentismo) ha il calore, la suggestione e l'energia per consolare, quella di Leopardi appare soltanto un enorme sasso in mezzo al cielo, che non ha ragione di esistere, perché nulla può fare per l'uomo, se non illuminargli, materialmente, il cammino.
La luna di Van Gogh è romantica, amica, calda come la passione impetuosa e travolgente per la vita, quella del Leopardi è una luna più razionale, fredda, ma non per questo meno bella e struggente.
Ciò che accomuna i due artisti non è, ovviamente, la loro collocazione temporale all'interno del medesimo secolo, ma l'uguale sentire e il lirico sgomento di fronte alla varietà dell'esistente.

L'isola dell'amore (II)


giovedì 20 settembre 2007

Video on the Net Conference

Tutte le strade portano a Roma!
Internet sta cambiando il mondo della TV, del Broadcasting e del Cinema!

http://www.videoonthenet.eu/it/

mercoledì 19 settembre 2007

Ci sono anch'io

Finalmente mi sono iscritto e, se me lo permetterete, parlerò un po' di musica, il mio primo ( ma non unico)* amore. Ciao a tutti e complimenti a Nicola per la bella iniziativa.
Luca

Nota
* Vedi cinque napoletane

martedì 18 settembre 2007

Il deserto dei pinnacoli


L'isola dell'amore




domenica 16 settembre 2007

Giorno di fine estate


Giorno di fine estate
vibrazioni di luce
cielo azzurro-cobalto
raggi d'oro sull'acqua.
Scuote le foglie il vento
corre più svelto il tempo
e presto si fa sera.
L'ombra adesso distende
il suo discreto manto
sui tetti, sopra i muri,
sulle strade affollate
di grandi e di piccini.
Un soffio e cala il buio.
Cessano i giochi
si fa silenzio intorno.
Nella morbida coltre
la mente si abbandona
a lei che sta lontana.
Mi manca la sua voce
l'incanto del suo viso
le gemme dei suoi occhi.
Se lei ora apparisse
porterebbe la musica
e renderebbe dolce
questa notte.

Nigel Davemport

sabato 15 settembre 2007

E' nato il blog di free.it.amici !